Presentazione del nuovo Spazio/Galleria

Da figlio, parlare di Mariano Pietrini -artista è piuttosto complesso, poichè la mia, è una visione influenzata dai diversipunti di vista che spesso mi portano allo scontro, seppure pacifico con mio padre. Ne consegue che, nello scrivere questa presentazione, mi riferirò a lui in quanto Mariano Pietrini e non come padre, al fine di offrire una visione il più oggettiva possibile dei motivi che ci hanno indotto a lavorare insieme in questo progetto – galleria.

Alcuni anni fa in occasione di un trasloco, ci siamo ritrovati a dover svuotare il  deposito dei suoi quadri e, tra polvere e scartoffie, abbiamo catalogato e riordinato oltre 2000 opere.  Dovendo dare loro una disposizione logica sugli scaffali, mi sono resoconto di quantosia significativo il passare del tempo per un artista. Nel visionare le opere ci siamo ritrovati di fronte a distinti gruppi di quadri caratterizzati  da temi e tecniche diverse:  terrazze realizzate con la tecnica ad olio sfumata, cattedrali tridimenzionali, semitridimenzionali, lavori ad olio; mari blu ad olio e agrilico; esplosioni di colori ad olio con pennellata grassa, cesti, vasi di fiori….

La lista continua ed è abbastanza lunga. Ma non è tutto. Con mio stupore, alcuni soggetti si ripetono nel tempo, magari riprodotti con tecniche diverse; altri soggetti sono oggetto dell’attenzione temporanea di  Mariano Pietrini,  frutto di esperimenti momentanei che, dopo una serie di cinque o sei opera, vengono abbandonati.

Opera dopo opera è percepibile l’animo di unartista, talvolta euforico, talvolta innamorato, felice, ma anche triste, disilluso e timoroso…

Non vi nego che, di fronte ad alcune opere, mi sono soffermato nella ricerca della data apposta sull’opera,  per capire quale fosse lo stato d’animo di Mariano Pietrini in quel determinato periodo della sua vita, e se, un eventuale umore avesse potuto in qualche modo interessare anche me.

In quei pochi giorni credo di averlo capito meglio: le opere di unartista sono lo specchio dell’anima e quarant’ anni di opere sono un cammino di vita. Un’evoluzione,non solo tecnica e di stile, ma anche e soprattutto di tematiche e significati. Alla luce di ciò, quando alcuni mesi fa Mariano è entrato nel mio ufficio parlandomi di una galleria, ho subito immaginato questo spazio come un luogo raccolto in cui collocare un numero limitato di opere, divise per tematica e tecnica.

E quale tema migliore scegliere per l’inaugurazione se non i colori e la luce: elementi che si ripetono in sedici opere realizzate tra il 1988 e il 2015, collocate in uno spazio reso neutro per permettere al visitatore di concentrarsi su ogni singola opera, gioire di ogni pennellata e sfumatura e perdersi in vortici, campi e cieli assolati.

Questo il percorso che ci ha portato ad allestire questo spazio che periodicamente si vestirà di un nuovo carattere.

Vi auguro una buona visita

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